Il 18 Novembre 2013 è caduta molta pioggia sulla Sardegna. Incessantemente,violentemente. Gli articoli di giornale di quei giorni dicono che è precipitata la quantità d'acqua che sarebbe dovuta cadere in sei mesi. Ci sono stati molti morti, diciassette tra cui due bambini. Contro la forza distruttrice di una Natura Matrigna si può ben poco, ma quando questi morti sono vittime anche dell'errore e della negligenza umana, di uno Stato assente e lontano da quelle che sono le vere esigenze e i reali bisogni della propria popolazione, all'immenso dolore provocato dalla morte subentra anche la rabbia e il rancore, sentimenti che devono però essere messi velocemente da parte se ci si vuole rialzare, se si vuole tornare a vivere la vita di tutti i giorni. Coloro che hanno perso i loro cari non li rivedranno, ma coloro che hanno perso la loro casa e in poche ore hanno visto scomparire i sacrifici della loro vita stanno stringendo i denti e stanno andando avanti. Noi che abbiamo sentito riecheggiare le notizie concitate di quei giorni da un telegiornale all'altro, abbiamo il dovere di sostenere e di aiutare queste donne e questi uomini, nostri connazionali, semplici cittadini che in pochissimo tempo hanno perso tutto. Ormai non se ne sente parlare più molto ma i momenti più duri e difficili per il popolo sardo sono e saranno proprio quelli della ricostruzione. Dal nostro canto, come primo progetto della Consulta appena insediata abbiamo reputato opportuno offrire il nostro umile ma sentito contributo ad all’Istituto Tecnico per il Turismo “Dionigi Panedda” di Olbia, città tra le più danneggiate per aiutarne la ricostruzione. Così anche se con un po’ di ritardo, alla riunione plenaria di Dicembre i membri eletti hanno all'unanimità votato l'iniziativa di una raccolta fondi in tutte le scuole della Provincia. Con un bonifico bancario di 507 €, cifra non altissima ma comunque sentita, inoltrato il 14 Gennaio, anche gli studenti di Rieti e Provincia hanno dimostrato la loro solidarietà e inviato un esplicito augurio per ripartire. In un momento di crisi come questo è necessario creare una coesione sociale che deve necessariamente partire da noi giovani, unica possibilità per superare le difficoltà di un popolo ormai povero non solo economicamente ma anche socialmente e culturalmente. Quindi noi diciamo: FORZA SARGEGNA!
Federica Colasanti Liceo Classico M.T.Varrone
Federica Colasanti Liceo Classico M.T.Varrone